Dalla prefazione di Chiara Portesine
Nella bolla concentrazionaria della poesia odierna, l’autore è il messaggio. Nel rumore della storia, il messaggio è l’altro. Il libro di Inglese è un’inesausta cosmogonia della comunicazione, un dizionario maldestramente omerico di definizioni in conflitto. Il messaggio è corto, il messaggio è western, il messaggio è porno; il messaggio «non è un messaggio di morte» ma «il messaggio come al solito può parlare di morte». L’ironia intaglia le categorie dall’interno, rendendole zucche vuote per festeggiare qualche Halloween antropocenico, un apocalisse-party con i sopravvissuti vestiti da parole, maschere di sillabe a coprire i corpi. La ripetizione, identica o stravolta, scandisce il lutto: il soggetto cerca una voce «chiara», «solida», «sincera» ma, enunciandola come soluzione, si trova a piangerla come il feticcio alfabetico di un’intera specie.
andrea inglese
il rumore è il messaggio
Volume di 124 pagg., cm 15×23
a cura di Daniele Poletti
Con una nota critica di Chiara Portesine
euro 17.00
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Andrea Inglese, originario di Milano, vive nei pressi di Parigi. Scrive in versi e in prosa, ed è traduttore dal francese. Tra i libri di poesia: La grande anitra (Oedipus) e Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato (Italic Pequod) entrambi usciti nel 2013. Ha pubblicato due romanzi per Ponte Alle Grazie: Parigi è un desiderio (2016; Premio Bridge 2017) e La vita adulta (2021, finalista Premio Bergamo 2022). Tra le ultime pubblicazioni, le riedizioni del libro collettivo Prosa in prosa (Tic Edizioni, 2021) e del prosimetro Commiato da Andromeda (Valigie Rosse, 2022; Premio Ciampi 2011). È del 2022 la raccolta di prose Stralunati per l’editore Italo Svevo. Nel 2023 è stato incluso nel volume collettivo Poetry from Instructions. A work of (non-combinatory) generative poetry, curato dal poeta statunitense Guy Bennett. Con Paolo Giovannetti ha curato il volume collettivo Teoria & poesia (Biblion, 2018). È stato redattore di “Alfabeta2” e GAMMM; è tra i fondatori di Nazione Indiana. Ha collaborato con diversi musicisti e artisti alla realizzazione di azioni sonore multimediali (Giovanni Cospito, Stefano della Monache, Sergio Trapani), l’ultima delle quali – Mi rimangono poche cose da dire – concepita in collaborazione con Gianluca Codeghini.
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