Giulia Niccolai è nata a Milano nel 1934 da madre americana e padre italiano. Giovanissima frequenta il bar Jamaica e si lega agli scrittori del Gruppo 63. Sceglie il mestiere di fotografa che la porta in giro per il mondo come fotoreporter. Nel 1966 pubblica con Feltrinelli il romanzo Il grande angolo, con evidente riferimento alla sua professione. Trasferitasi a Roma, fra il ’67 e il ’69 lavora alla redazione di “Quindici”, dove incontra Adriano Spatola, con il quale avrà un legame sentimentale e artistico fino al 1979. Nel 1970 si trasferisce con Spatola nel Casale di Mulino di Bazzano, dove la coppia fonda la rivista di poesia “Tam Tam” e dà vita a un’intensa attività editoriale con la collaborazione dei fratelli del poeta. Con le Edizioni Geiger Giulia Niccolai pubblica nel 1969 Humpty Dumpty, nel 1971 Greenwich, nel 1974 Poema&oggetto e nel 1977 Russky salad ballads & Webster Poems. Nel 1975 pubblica con la Red Hill Press di Los Angeles Substituion e nel 1976 con Tau/ma di Reggio Emilia Facsimile. Nel 1981, tornata a vivere a Milano, pubblica con Feltrinelli la raccolta antologica Harry’s Bar e altre poesie, con la prefazione di Giorgio Manganelli. Altre opere pubblicate in seguito: Singsong for New Year’s Adam & Eve, Tam Tam, Mulino di Bazzano, 1982; Lettera aperta (cartella di grafica e poesia), Campanotto, Udine 1983; Frisbees in facoltà poesia, El Bagatt, Bergamo 1984; Frisbees (poesie da lanciare), Campanotto, Udine 1994; Esoterico Biliardo, Archinto, Milano 2001; La misura del respiro, Anterem, Verona, 2002; Le due sponde, Archinto, Milano 2006; Cos’è ‘poesia’, Edizioni del Verri, Milano 2012; Foto & Frisbee (introduzione di Cecilia Bello Minciacchi), Oèdipus, Salerno 2016.
Con la pubblicazione di questa intervista a Giulia Niccolai aggiungiamo un altro tassello importante alla nostra indagine “poetigrafica”. Il tentativo è quello di creare una piccola letteratura dinamica su alcune questioni importanti che ci preme affrontare nella scrittura e in particolare nella “scrittura poetica totale”. I concetti di sperimentazione, ricerca, qualità, l’analisi delle correnti storiche e recenti, sono i punti fermi che le nostre interviste vorrebbero far emergere.
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Buona Visione!
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